2. APPROCCIO ALLA SPERIMENTAZIONE
 

"Una forma, per essere adattiva, deve essere simbolica. Questo assunto deriva anche dalla, seppur sottile, differenza tra piano estetico e piano simbolico. Ambedue infatti utilizzano il linguaggio come canale operativo, ma mentre il piano estetico è proprio di unâutilizzazione soggettiva della forma, quello simbolico agisce dallâoggetto al soggetto. "   
( Celestino Soddu, Enrica Colabella, op. cit., p. 30) 

 
L'approccio morfogenetico è  un approccio nuovo alla progettazione, un approccio che vuole mettere il progettista in condizione di ripercorrere il percorso operato dall'uomo davanti alle scelte, utilizzando la possibilità di immaginare cose desiderabili (senza peraltro aver già esperito tali situazioni).
Il progettista riesce così a costruire/pensare/sognare una realtà virtuale che può mettere a confronto con la realtà esistente: il differenziale tra le due realtà costituisce il grado qualitativo del progetto. E' necessario puntualizzare che tale realtà virtuale è dinamica, in continua evoluzione, accrescendo ad ogni scelta di complessità e di qualità, autoinnescando reazioni evolutive. Questo approccio non ignora la necessità di una rispondenza funzionale, ma la verifica avviene successivamente alla formulazione morfologica. 
"Non si entra nel merito delle cause, dei perché strutturali rispetto ai quali alcune forme sono state generate, ma si descrive, si rappresenta il "come" alcune forme cambiano e si modificano al variare dellâoccasione [...] Lâindividuazione della logica morfogenetica, anche se racconta, sistematizza e rende accessibili allâanalisi le trasformazioni formali dovute a cause diverse, ad esempio strutturali, rimane allâinterno del campo disciplinare proprio della forma e della sua rappresentazione." (7)

Il contesto urbano/ambientale che abbiamo scelto per la nostra sperimentazione è il parco Monte Stella, nella zona nord-ovest di Milano. Nella scelta del luogo siamo state guidate dalla ricerca di una situazione non risolta in cui fosse presente una quantità di verde pubblico, affinché  potessimo valutare e organizzare il rapporto tra naturale e artificiale. 
Volendo perciò operare in vista di un esito formale conforme alla nostra idea di architettura, fondamentale, nella simulazione del procedimento compositivo, è stato il rapporto tra il divenire formale del progetto stesso e la carica di soggettività rispondente ai  nostri bisogni concettuali.
Abbiamo delineato due insiemi simultanei di richieste e di obbiettivi differenti: obbiettivi "di base" e obbiettivi "soggettivi" (quelli rispondenti  alla nostra necessità "culturale" di perseguire caratteri architettonici identificabili in un "come"). Tale identificazione è stata necessaria per innescare la condizione di "disequilibrio" e per introdurre degli elementi di controllo qualitativo del progetto.
Dunque il nostro lavoro di sperimentazione da un lato ha tenuto conto del nostro immaginario soggettivo di riferimento, dall'altro della lettura soggettiva del "Genius Loci".
Inoltre abbiamo individuato degli eventi  che ci potessero aiutare nell'organizzazione della sequenza generata dai nostri riferimenti culturali soggettivi.
In un secondo tempo abbiamo effettuato delle adduzioni, vale a dire abbiamo addotto delle leggi di trasformazione che cercassero di soddisfare gli obbiettivi che ci eravamo precedentemente prefissate.
Il passaggio logico successivo è stata l'introduzione di un catalizzatore che cominciasse a strutturare le richieste del progetto e il cui compito fosse, non quello di formalizzare gli elementi, bensì di individuarne le possibili linee di evoluzione.
A questo punto abbiamo proceduto alla costruzione del paradigma organizzativo, lo strumento che ci ha permesso di controllare l'evoluzione progettuale in quanto ipotesi soggettiva di organizzazione non solo degli elementi/richieste esistenti, ma anche di quelli futuri, oggi ancora sconosciuti. Il paradigma integra le due grandi categorie di relazioni che interconnettono lâarchitettura: lâidentità formale di ogni singolo spazio, ed il "come" della sequenza tra vari spazi "differenti".
L'ultimo passaggio è consistito nella realizzazione di alcuni "scenari" virtuali che sono stati sottoposti ad una "verifica": quelli che non hanno presentato i corretti requisiti sono stati abbandonati, quelli plausibili sono stati accettati.
 


 
Tealppag.gif (625 byte)
Torna alla pag.precedente
Tealhome.gif (1907 byte)
Torna alla homepage
Tealinde.gif (1842 byte)
Torna all'indice
Tealnpag.gif (638 byte)
Vai alla pag. successiva