Gli obbiettivi che
ci siamo proposte di raggiungere, al fine di portare avanti questa sperimentazione,
questo metaprogetto soggettivo di morfogenesi, rispecchiano la nostra intenzione
di studiare e stabilire il "come" un percorso "labirintico" sia in
grado di gestire il rapporto tra naturale ed artificiale nell'organizzazione
di uno spazio.
Per potere conseguire tale scopo, abbiamo dovuto individuare soggettivamente tutte le specificità e i caratteri del nostro "percorso labirintico". Abbiamo in particolare cercato di porre lâattenzione sul modo in cui lâessere umano transita da uno spazio allâaltro, sul modo in cui il movimento allâinterno del labirinto riesce ad influenzare psichicamente la mente del singolo soggetto, sul significato di conquista che lâuomo fa di se stesso, sull'affascinamento del "viaggio". Del resto lâimportanza e la vastità dellâargomento sono tali che tutti mostrano di reagire al simbolo del labirinto, considerato che esso affonda le proprie radici nel patrimonio di vita comune ed ha un significato inconscio che trascende razza e cultura. Se l'immagine del labirinto ha una storia millenaria, questo significa che da sempre l'uomo è stato affascinato da qualcosa che in qualche modo gli parla della condizione umana e cosmica. Esistono infinite situazioni in cui è facile entrare ma è difficile uscire. E' tipico della vita quello spazio intermedio in cui si vaga a lungo, senza ben sapere dove si vada e perché, e cosa si incontrerà al centro, o in uno dei suoi mille imprevedibili snodi. Abbiamo identificato come nostri obbiettivi soggettivi di qualità: |
Cooperazione naturale/artificiale: | l'architettura e l'ambiente naturale non devono essere considerati separatamente, ma come un'ulteriore occasione di sviluppo della qualità e della riconoscibilità del luogo (es. i tetti-giardino di Le Corbusier). |
Incremento di identità e riconoscibilità del luogo: | il progetto tende anche ad accrescere, tramite caratteri più o meno accentuati, l'identità "labirintica naturale" del luogo. |
Senso di infinito: | i percorsi non sono semplici assi di percorrenza, ma devono interagire tra di loro e con il contesto circostante, aumentando le loro possibilità di collegamento. |
Senso della scoperta: | il sistema deve favorire il senso della meraviglia, del succedersi di tappe, del viaggio avventuroso. |
Capacità di interfacciarsi del progetto | E' l'unico obbiettivo di base individuato come necessità/possibilità del progetto di porsi in modo armonico nei confronti dell'ambiente circostante, cercando di avvicinarsi alla sua "naturalità". |
Da questa riflessione abbiamo successivamente cercato di trarre, anche se non in modo esaustivo (sarebbe impossibile farlo), delle adduzioni che cercassero di avvicinarsi il più possibile a tali obbiettivi.
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