9.  SCENARI


"Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira dagli alti bastioni. Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale; di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato (...). Di quest'onda che fluisce dai ricordi la città s'imbeve come una spugna e si dilata. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli episodi delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole."
(Italo Calvino, "Le città invisibili") 
 Fig.92 :  Monte Stella: Stato di fatto, visione d'assieme 
 
 Figg.93-4 : Applicazione del paradigma al Monte Stella 
 
 Fig.95 : Monte Stella: Il progetto, visione d'assieme II 
 

In questa fase della sperimentazione abbiamo cercato di adottare una dinamica evolutiva che fosse in grado di fornirci tante possibili interpretazioni dello sviluppo degli obbiettivi prefissati. Abbiamo poi verificato i risultati ottenuti sia sul piano della rispondenza col nostro immaginario di riferimento e con le regole addotte, sia sul piano della plausibilità con la realtà contingente del contesto.
La sperimentazione su base scientifica permette di creare un sistema che garantisce la struttura anche casuale di certi interscambi, facilitando l'elaborazione di diverse rappresentazioni utili per capire la risoluzione del problema. Perchè, se da un lato la struttura si può consolidare e può rispondere alla complessità dei bisogni umani (infatti mediante tale processo si riesce a riprodurre scenari la cui casualità è controllata dalla logica stessa di produzione di questi scenari), dall'altra si incrementano le risposte pertinenti ai problemi da individuare attraversola costruzione di un modello.
La riconoscibilità del nostro progetto non è dovuta alle forme utilizzate, poichè tali elementi non sono strutturanti, anzi, sono sostituibili ed intercambiabili. La riconoscibilità/identità del progetto è data dal conseguimento degli obbiettivi soggettivi prefissati, perseguiti attraverso la costruzione del codice genetico.
Le scelte formali non determinano la fattibilità del progetto, ma individuano solo una delle possibili, infinite soluzioni che formalizzano e traducono in architettura il nostro metaprogetto, che secondo noi meglio si sono prestate al raggiungimento della qualità ambientale. Vi sarebbero sicuramente altre forme, anche diversissime da quelle utilizzate, che sarebbero adatte a raggiungere lo stesso scopo, senza perdere la riconoscibilità e l'identità del progetto stesso.

SCENARI
 


 
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