Tesi di laurea - METAPROGETTO
SCOLASTICO Per un'architettura del coinvolgimento
SPAZIO
AREA DI PROGETTO
L'area di P.ta Genova ci permette di
poter sprimentare il nostro
approccio progettuale
Figura 90
RELAZIONE
SITUAZIONE DELLA ZONA SCELTA
Abbiamo scelto, come luogo di verifica
per il nostro progetto, una zona di Milano nella quale coesistessero realtà
diverse, ma che allo stesso tempo fosse caratterizzata da un elemento territoriale
forte, unificante, capace di dialogare sia con la realtà del centro
città, sia con realtà della periferia: l'area della Stazione
di Porta Genova e dei pressi del Naviglio Grande.
Questa porzione di città
contiene alcuni dei quartieri più caratteristici del folclore tradizionale
di Milano e può essere considerata dal punto di vista sociologico
e demografico una zona in "transizione".
Dominata da un generale processo
di espulsione particolarmente forte per la popolazione in età avanzata,
che viene sostituita, almeno parzialmente, da una popolazione giovane la
quale porta con sé un aumento delle potenzialità demografiche.
Infatti luoghi come l'area dei
Navigli, o la zona che gravita intorno a Brera sono divenute aree "ludico-ricettive",
dove l'innovazione si manifesta con il riutilizzo dei percorsi storici
urbani già sfruttati da altre altre occasioni commerciali come negozi
di quartiere o piccole aziende artigiane.
L'area del Naviglio Grande
si presenta particolarmente interessante per diversi motivi, in primo luogo
la sua vicinanza al cuore dell'area metropolitana centrale e la connessione
viaria assai diretta con essa. Fa parte di una fascia industriale di considerevole
importanza, che corre parallela al tracciato del Naviglio Grande e che
si sviluppa con continuità a partire dalla Darsena fino ai confini
dell'hinterland. Il Naviglio Grande, che è stato in passato un importante
fattore di localizzazione, non rappresenta più un elemento determinante
per la presenza di impianti produttivi, ma è comunque inevitabilmente
il riferimento principale per qualunque ipotesi di riorganizzazione dell'area,
non solo per il suo valore storico-culturale, ma perché costituisce
un elemento al tempo stesso eccezionale e fondamentale come fattore di
orientamento dei tracciati e degli stessi edifici.
Un altro aspetto che caratterizza
quest'area e ne rappresenta un notevole valore è la molteplicità
di elementi e riferimenti significativi ai fini di possibili interventi
di riqualificazione. La grande varietà di situazioni, elementi e
funzioni urbane distribuite lungo il Naviglio è un fattore di riferimento
eccezionale della zona. Si ha un tessuto funzionale in continuo rinnovamento
nel quale tuttavia, grazie alla scala modesta degli insediamenti, permangono
tracce significative della struttura storica.
Per quanto riguarda lo scalo ferroviario
di Porta Genova, cadute le motivazioni che per anni lo hanno giustificato,
quale quella di essere al servizio di gruppi industriali di produzione
con necessità di trasporto dei manufatti al di fuori dei propri
centri di produzione, diviene inutile anche per il semplice trasporto dei
passeggeri, poichè l'adiacente linea metropolitana ne consente il
trasporto fino ad una nuova stazione che verrà costruita a Romolo.
Oggi è ragionevole pensare
di dismettere lo scalo per ottenere un ampio tratto di tessuto urbano che
non solo potrebbe riconnettersi alla città, ma anche costituire
il momento della riconnessione di brani della città tuttora eterogenei
e privi di una vera e propria identità urbana.
Analizzando l'intorno dello scalo
ferroviario, ci accorgiamo che esistono diverse realtà urbane, principalmente
ne riconosciamo tre caratterizzanti. Una prevalentemente costituita da
edifici industriali di notevole grandezza, che hanno per lo più
abbandonato la loro funzione produttiva, senza però essere caduti
nel degrado architettonico, essi sono stati riconvertiti ad uffici amministrativi,
a spazi espositivi, o ad altro, però non sono capaci di inserirsi
in modo armonioso nel contesto urbano e cittadino. Inoltre interi quartieri
a presenza industriale-commerciale costituiscono un vero freno psicologico
per il cittadino residente o per il pedone, che non riuscirà ad
identificare il luogo ove vive o transita, come luogo da "riconoscere"
e salvaguardare.
Una seconda zona è rappresentata
dall'ex Istituto Sieroterapico, del quale ancora non si sa quale sarà
il futuro, e di diversi terreni di proprietà del Comune di Milano
in base ai quali è stato redatto e approvato il piano particolareggiato
che prevede la costituzione di un parco urbano dei Navigli.
Esiste poi una terza conformazione
del tessuto urbano che viene compresa ad ovest della stazione, a sud del
Naviglio Grande e a nord est della Darsena: questo tessuto, che per la
verità continua fino al Naviglio Pavese, è costituito da
costruzioni architettoniche di stampo ottocentesco e successivo, non di
grande pregio, ma indubbiamente consono alla scala urbana e cittadina.
In questa zona l'edilizia residenziale è commista con la presenza
di numerosi locali pubblici come negozi, bar, e ristoranti, quasi completamente
assenti nelle zone descritte in precedenza. E' difatti in questa zona la
spiccata vocazione "a tempo libero", che i molteplici locali per l'intrattenimento
hanno affermato, costituendo non solo un flusso economico, ma anche sociale,
che fa ritrovare in pochi isolati il senso e il gusto dell'aggregazione
sociale.
COME VORREMMO CHE DIVENTASSE
Lo scopo del progetto non è
di legittimare, attraverso argomentazioni, le scelte, ma di creare le condizioni
per cui brani di città che oggi insistono solo fisicamente in Milano,
diventino finalmente luoghi urbani di aggregazione sociale.
Un intervento che trasformi la
zona in un polo attrattivo a livello sia urbano che comunale costituisce
anche l'occasione per far si che essa diventi anche, data la sua localizzazione
nella città, nodo di collegamento tra aree più periferiche
e aree centrali.
La scelta del tema progettuale
si è conseguentemente indirizzata nel settore dei servizi collettivi
che, innestandosi lungo questi percorsi, consentono la realizzazione di
una fascia continua ricca di elementi di attrazione e di interesse. L'occasione
è fornita anche dall'esistenza nell'area di zone già organizzate
e attrezzate per la vita collettiva: impianti sportivi ai vari livelli,
zone a verde pubblico, asili, ecc.
E' necessario rendere l'area pubblica
un luogo altamente organizzato, cosicché "uscire" possa significare
"entrare" in uno spazio, capace soprattutto di soddisfare esigenze, non
solo ricreative, nel senso ludico del termine (sport-gioco-attività
varie), ma anche culturali e di informazione.
La possibilità di trovare
nello stesso spazio e nello stesso tempo diverse alternative e proposte
d'uso del tempo libero sviluppa e stimola la naturale predisposizione di
ognuno alla esplicazione di attività formative, ma soprattutto coinvolge
l'individuo in una sfera collettiva che diventa sempre meno viva ma sempre
più importante nella società urbana.
Siccome crediamo ad una scuola,
o meglio a dei serviziche siano in rapporto dialettico con la città,
riteniamo opportuno pensare alla scuola come ad un momento di riqualificazione
di un tessuto urbano e soprattutto come connessione e ricomposizione fra
nucleo vecchio e nuovi insediamenti.
Se la scuola si pone come elemento
di città favorente scambi e rapporti fra diverse componenti, non
può poi presentarsi come un edificio chiuso in sé stesso.
Si può parlare quindi di diversi edifici, e non di scuola, ma di
qualcosa di molto più complesso che contiene in sé l'idea
di scuola, ma l'amplia sino a renderlo difficilmente leggibile con gli
occhi di chi è abituato agli stereotipi scolastici.
Vorremmo ottenere un'architettura
rotta, composta da forme diverse destrutturate e riarticolate assieme,
dove lo spazio sia un'avventura che va conquistata e che ha ragione d'essere
se percorso, fruito, attaccato.
Siamo convinti che la scuola fisicamente
debba rispecchiare una tensione al "disordine", una pulsione alla variazione,
deve poter ammettere tutte le espressioni.
SITUAZIONI
ESISTENTI CHE VERRANNO INTEGRATE NEL PROGETTO
CON MODIFICA DI FUNZIONE
Stazione di P.ta Genova
Figura 91
Figura 92,93,94
Viste della piazza di P.ta Genova
Area scalo merci della stazione di P.ta Genova
Figura 95
Figura 96,97,98
Viste dell'interno dello scalo merci
Zona dell'ex sieroterapico
Figura 99
Naviglio
Piazza antistante
zona di progetto
Zona di progetto
Figura 100,101,102
Verde attrezzato e zona sportiva
Figura 103
Piazza antistante la piscina
Figura 104
Asilo
Verde attrezzato
Verde attrazzato
Figura 105,106,107
Verde attrezzato
Piscina
Figura 108,109
L'edificio della stazione di Porta Genova
e la sua piazza antistante
Scalo merci
Le attrezzature già esistenti nella
zona: piscina, campi sportivi, asilo, verde attrezzato.