IMMAGINARIO SOGGETTIVO |
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Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. |
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Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore,
perchè non esiste alcun termine di paragone. L' uomo vive ogni cosa subito per la prima
volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma
che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? Per questo la vita
somiglia sempre a uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta, perchè
uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa,la preparazione di un quadro, mentre lo
schizzo che è la nostra vita è uno schizzo di nulla, un abbozzo senza quadro. |
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L' architettura bella sarà l'architettura che ha uno spazio interno che
ci attrae, ci eleva, ci soggioga spiritualmente; l' architettura brutta sarà quella che
ha uno spazio interno che ci infastidisce e ci repelle. [....] ogni edificio collabora |
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In una notte del 1943, il pittore americano Jackson Pollock sedette fino
all' alba, in concentrato silenzio, davanti a un muro bianco della casa newyorkese della
collezionista Peggy Guggenheim. Interiorizzo', possedette, quei metri quadrati di
potenziale pittura,"eccitanti come l'inferno", secondo una successiva
dichiarazione dell'artista. Poi in una sola seduta di lavoro, lancinante come un
prolungato orgasmo, |
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Per arrivare a costruire una logica evolutiva capace di indirizzarci alla fine del nostro lavoro, punto di partenza del percorso progettuale è il nostro immaginario di riferimento, e cioè quella serie di immagini presenti nella memoria capaci di stimolare la nostra immaginazione dando il cosiddetto input per lavvio delloperazione progettuale. E proprio dallimmaginario di riferimento che si acquisiscono quelle informazioni necessarie per il proseguimento del processo progettuale, anche se non saranno vincolanti per il progetto, proprio per la continua evoluzione dellimmaginario stesso. Non solo l'immagine di un'opera tridimensionale può suscitare reazioni; anche un quadro o un brano di musica può toccarci nel profondo. Allora anche un film può farlo e qualsiasi altra cosa che per noi è interessante da cui riusciamo a trarre più informazioni possibili. | |
Quindi non esiste una connessione diretta o un filo logico tra le diverse immagini che compongono il nostro immaginario di riferimento. Nella nostra ricerca abbiamo preso le immagini che più sollecitavano la nostra mente, quelle che più ispiravano in noi quelle caratteristiche che avrebbe poi dovuto avere il nostro luogo della fuga. A volte prendevamo le immagini più strane ed altre invece le più banali, ma ciò che ritenevamo importante era che queste immagini dovevano piacerci, dovevano esprimere delle sensazioni che noi | |
dovevamo raccogliere. Quelle che sopravviveranno saranno le più adatte e rispondenti alla qualità ricercata ; ma non saranno più loro stesse, bensì una loro evoluzione ed una volta trasformate per soddisfare ulteriori richieste perderanno definitivamente la categoricità iniziale aumentando la loro complessità. Rimarrà quindi riconoscibile lessenza dellimmagine, depurata ma amplificata nellinsieme del progetto. Quindi quando ci chiediamo: possiamo creare qualcosa dal nulla? la risposta sarà: bisogna creare. Bisogna sporcare il foglio bianco, dobbiamo colorare la tela. Prendiamo i colori e coloriamo il mondo. E lo stimolo da dove arriva? Dall'esterno o dall'interno? Da noi stessi. Siamo noi gli inventori della materia e nel | |
nostro
caso una materia che deve diventare architettura....e questa deve essere bella ! Deve
essere piacevole, deve dare emozioni. |