UN'UNICA ENTRATA VARIE USCITE

 

identità formale escher
identità fisica escher


La fuga, il modo di fuggire è molto soggettivo in quanto ognuno di noi è diverso e cerca cose differenti. Quando scappiamo sappiamo da che cosa vogliamo fuggire ma non sappiamo ancora dove ci porterà la fuga. Partiamo da un unico punto che è la voglia di scappare ma all'interno del luogo ci dovrà essere spazio per la propria individualità. Inoltre, se scappiamo forse non vorremmo essere raggiunti, probabilmente vorremmo far perdere le nostre tracce ed ecco quindi che dovremo avere più ucite sia per non essere sicuramente ritrovati e poi perchè ognuno dovrà trovare la propria strada. Nel nostro progetto decidendo di fuggire da un'ipotetica città, sapremo già che alla fine dell'evasione ci ritroveremo ancora nella stessa metropoli, ma speriamo con uno spirito diverso. Questo non è in contrapposizione con il "luogo della fuga", perchè come nei quadri di Escher, abbiamo
diversi livelli di realtà; per ognuno di questi, c'è nè sempre uno più alto, di maggiore verità, come pure un livello più basso, "più immaginario". Escher invita lo spettatore a considerarsi egli stesso partecipe di un altro livello ancora; e così facendo egli si troverà impigliato in questa catena. C'è un'allusione all'infinito in un'anello continuo, così come noi alludiamo al fatto che alla fine della "visita" al luogo, ci si ritrova "da punto a capo" solo con il corpo perchè la mente è cambiata. Quindi affermiamo che i nostri utenti al termine dell'evasione, si ritroveranno e non, al punto di partenza:
" nessuno deve e vuole tornare a casa come se nulla fosse cambiato: deve sentirsi diverso, cresciuto, custodire qualche grande segreto. Saranno fortunati: un luogo della fuga contiene molti segreti..."
Ecco qundi che la diversità sarà data dall'esperienza accumulata da ciò che si è visto, sentito, fatto nel luogo della fuga.

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