La Matrice Geometrica
L'Occhio
Nell'immagine dell'occhio ho ritrovato quella matrice che meglio rappresentava la possibilitą di strutturare un elemento dentro l'altro rimpicciolendone le dimensioni man mano che si sale nella scala gerarchica, ma conservando grande importanza per ogni elemento che costituisce l'intero. Viene quindi letta soggettivamente nell'occhio la possibilitą di strutturare il faro secondo una logica di "contenimento" di elementi via via pił importanti, ed inoltre la sua mobilitą accresce le potenzialitą di una struttura capace di "muoversi" e rendersi pił adattabile ad eventuali richieste che ancora non possiamo conoscere.
"Il Cerchio o la Sfera esprimono la totalitą della psiche in tutti i suoi aspetti, compreso il rapporto tra l'uomo e la natura, sia che si manifesti nel culto solare dei primitivi o nelle religioni moderne, nei miti o nei sogni, nei motivi mandala dei monaci tibetani, nei piani regolatori delle cittą" (C.G. Jung, Op. Cit.)
Ho trovato nel mandala quella matrice geometrica che pił rispondeva al mio obiettivo di valorizzazione della dicotomia tra gli opposti, il desiderio di far convivere aspetti antitetici in un'unitą. La lettura soggettiva che ne ho fatto mi ha portato a riconoscere nel cerchio e nel triangolo quegli elementi che pił rispondevano alla caratterizzazione del faro come spigoloso e sinuoso, ritrovo in essi la potenzialitą di non avere un punto di vista privilegiato (cerchio) o di avere punti totalmente divergenti tra loro (triangolo).
Nei dipinti Suprematisti ho trovato quelle
procedure che mi hanno consentito di gestire il rapporto tra le
varie parti del progetto.
Adducendo da alcuni quadri, scelti in modo totalmente soggettivo,
quelle forme di compenetrazione, sottrazione, incastro, accostamento, sovrapposizione,
frammentazione che mi permetteranno
di gestire i rapporti tra i vari elementi.