Penso di non aver mai assaggiato niente di più buono in vita mia...
Colui che ormai é diventato la mia guida e la mia fonte di nuove scoperte si e' rivelato anche un ottimo cuoco e mi ha preparato un pasto degno dei migliori ristoranti che andava dal piccante al salato al dolce, ma ciò che mi aveva colpito maggiormente era il fatto che ogni piatto aveva un nome particolare che il vecchio mi citava pazientemente ad ogni assaggio.
Innanzitutto mi ha preparato i "Pastieri" , pasticcetti di carne tritata di agnello e capretto, conditi con pepe, formaggio e uova; le "Scacce" sottili sfoglie di pasta di farina farcite con spinaci, ricotta, broccoli, pomodori e melanzane; i "Cavati" ravioli di ricotta conditi con sugo di maiale e i "Lolli" con le fave in assoluto il mio primo piatto preferito da ora in poi.
Il pranzo è proseguito con "Coniglio a partuisa" ceci cotti con carene di maiale, e una quantità industriale di pesce: insalata di mare, fritto misto, sgombro all'agrodolce.
Quando ormai il mio stomaco stava per scoppiare siamo passati ai dolci: gli "Strangolapreti" biscotti durissimi, i "Nucatoli" biscotti di pasta tenera ripieni di un composto di fichi secchi, frutta candita, miele, mandorle, noci, cannella e conserva di cedro e gli "'mpanatiggi" che contengono mandorle, cioccolata, filetto di vitello e spezie varie il tutto innaffiato da ottimo vino.
Il vecchio mi aveva fornito addirittura la ricetta perché potessi cucinare io stesso alcune specialità.
Sempre piu' stranamente, i miei pensieri continuavano a pensare a quei sapori che non mi sembravano assolutamente nuovi ma che non assaporavo da tanto tempo.

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