INDICE | INTRODUZIONE | Dati STORICI | IL LUOGO | LETTURA SITO |
ADDUZIONI | CATALIZZATORE | PARADIGMA | SCENARI | VERIFICHE |
Il MOVIMENTO SEPARATISTA SICILIANO
Capeggiato da Andrea Finocchiaro, un
uomo brillante, manovriero, con tante relazioni a Washington e a Londra, con molte
amicizie politiche di ogni genere, e che si era fatto garante del territorio siciliano
durante lo sbarco anglo americano sull'isola. Venne pero' esautorato quando Eisenhower
restitui' la Sicilia all'Italia e il suo gruppo cesso' il sogno di indipendenza, ma lui
non si arrese, si organizzo' in un altro modo. Infatti il
movimento non si estinse con l'avvenuto arresto di Finocchiaro , ma prese altri connotati
e altre turbolenze con un uomo e si dira' dopo che era solo un bandito Salvatore Giuliano,
ma che ancora oggi è presente nel cuore dei suoi compaesani che hanno vissuto quei
momenti.
Si sostiene che fosse legato alla sfera d'influenza che esercitò il Boss Lucky Luciano
nella famosa questione dell'appoggio dato allo sbarco degli Alleati in una Sicilia, il cui
territorio era in parte ben controllato dalle cosche in USA, e che permise agli americani
di fare lo sbarco e di risalire tutta la penisola; anche se le cose non andarono poi per
il verso giusto.
Lo sbarco in Sicilia, venne soprannominato Piano Husky . Rimane il mistero di alcune difficolta' di questo sbarco anglo-americano sull'isola, che contrariamente alle aspettative si rivelo' una faccenda lunga, difficile e sanguinosa, piena di controversie, litigi, divisioni, debolezze, incomprensioni e disorganizzazione.
Sembra che ci furono accordi politici per gestire in modo indipendente l'Isola da parte di organizzazioni che in USA contavano molto nel governo. In cambio della mobilitazione furono forse concesse importanti spartizioni.
Dopo lo sbarco, a Ragusa gia' il 5 gennaio 1945 era partito il MIS, e a Comiso venne proclamata una Repubblica Siciliana che nel corso del mese organizzo' perfino una propria forza armata, l'EVIS, l'Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia. Il 31 marzo i separatisti di Finocchiaro chiesero alla costituenda ONU di proclamare l'indipendenza della Sicilia e in maggio si formo' il primo nucleo di combattenti, con uomini che rifiutarono di rispondere alla chiamata alle armi del Regno del Sud. A dar loro una mano scesero le loro donne in piazza. Ne nacque una rivolta con interventi dell'esercito che in pratica mise siciliani contro siciliani . E questo infiammo' gli appartenenti al MIS che si trasformarono (in base alla legge del Regno del Sud) in ribelli, come ne' piu' ne' meno i Partigiani e la RSI del Nord. Una lotta della liberta' anche questa molto sentita da entrambe le due fazioni in forte contrapposizione.
Salvatore Giuliano,era stato nominato nel settembre del '45 colonnello dell'armata. Ma il movimento rappresento' un tale pericolo che pochi giorni dopo il 3 ottobre venne arrestato lo stesso Finocchiaro e mandato al confino. Il 16 ottobre inizio' una guerriglia dei separatisti che pero' non ebbe immediatamente un grande successo. Ma servi' a qualcuno, perche' a novembre sempre del '45 una Consulta elaboro' un progetto meno traumatico: uno Statuto molto speciale per la Regione.
Il Finocchiaro stranamente lo ritroveremo non più ospite dalle galere ma seduto in Parlamento, a sostegno dei democristiani, come deputato dei separatisti, tanto da permettersi il 14 Febbraio 1947 al dibattito sulla fiducia al nuovo governo De Gasperi una dura requisitoria contro i suoi "colleghi" democristiani accusandoli di aver spartito alcune cariche pubbliche superpagate in Sicilia. Una Sicilia che sta costruendo auronomamente e formalmente il suo Statuto Speciale che e' molto simile a una indipendenza di fatto. (In pratica l'idea del Finocchiaro fu fatta uscire dalla porta e poi fatta rientrare dalla finestra, mettendo poi in un angolo a non nuocere lo stesso "pericoloso" Finocchiaro).
Ma il 20 Aprile di questo anno 1947 si terra' la prima assemblea regionale che si e' costituita, dove troviamo il Blocco della Sinistra come il primo partito sull'isola con il 30,4% e la DC con il 20,5%. Il primo ha guadagnato rispetto alla Costituente di quest'anno un 9%, il secondo ha perso il 13%. E dopo questi allarmanti risultati, 10 giorni dopo ci furono i fatti di Portella delle Ginestre. Una strategia della tensione che innesco' un terribile processo repressivo, pari a quello dell'Unita' d'Italia.
E quindi le cose cambieranno ancora; i latifondisti (trasfughi del movimento separatista) troveranno un altro ben preciso punto di riferimento politico e di protezione a Roma, dopo l'allontanamento degli spettri dei partiti della sinistra e dal gruppo separatista di Finocchiaro. Come era forse nei patti del 1943. Quali patti? Ricostruiamoli......
Nel maggio del 43, prima dello sbarco, Washington, aveva reclutato 4 alti esponenti della mafia siciliana di New York con ottimi collegamenti sull'isola sicula. Li fece poi addestrare come ufficiali e li mise a disposizione dell'Ammiraglio Hewit come ufficiali del servizio informazione tenendolo all'oscuro della loro falsa identita', e questo perche' l'Ammiraglio e il Dipartimento della Marina stessa si erano precedentemente rifiutati di accettare i servigi che Lucky Luciano, che da tempo in prigione, si era offerto di dare, personalmente ai servizi segreti in cambio di una riduzione della sua pena.
I servizi segreti agirono quindi senza informare i responsabili delle operazioni. Sbarcati i quattro falsi ufficiali a Licata nel Giorno D, 9 Luglio 1943, questi, con in mano una lunga lista di nomi fornita dai Servizi, iniziarono a contattare quei personaggi di alto spicco della mafia siciliana estradati nei precedenti anni dagli Stati Uniti per vari crimini, per ottenere le necessarie informazioni, collaborazioni, appoggi degli isolani, sabotaggi vari, operazioni investigative, dove operarono da veri professionisti quali erano: cioe' abili scassinatori. Infatti penetrarono addirittura nel quartiere generale dell'Asse, vi aprirono la cassaforte e prelevarono quelle informazioni che occorrevano agli americani.
La questione del contributo della mafia americana alla liberazione della Sicilia e' resa oscura dalle ambiguita' e dalle contraddizioni quando poi alcuni alti ufficiali del Pentagono resero testimonianza sull'apporto dato da alcuni personaggi della malavita organizzata americana. Come quello di uno dei falsi ufficiali, il piu' esperto ad aprire casseforti in America, che era poi il boss Paul Alfieri; o raccontarono i retroscena, come Pantaleone, che addirittura avanzo' anche il dubbio che l'operazione era servita perfino per sopprimere e quindi sostituire la mafia locale con quella italo-americana che puntava a gestire totalmente l'isola con i grandi profitti che intravedeva nel dopoguerra. Max Corvo che diresse questi falsi agenti (ma allora perche' fu lui a guidarli?) che era il funzionario dei servizi strategici americani, nego' sempre che avessero dato un grande contributo.
Rimane pero' il fatto che quando gli americani istituirono l'Amgot (il governo americano dei territori occupati), questi si trovarono di fronte a problemi enormi sull'isola, e si ricorse ai locali. Alla nuova mafia cadde la manna dal cielo (e questo era stato previsto). Riuscirono, come afferma Pantaleone, a infiltrarsi in tutti gli uffici della nuova amministrazione, occupando le cariche ufficiali, riuscendo a ottenere (e qui spicco' Don Calo' Vizzini e Vito Genovese) il controllo dei trasferimenti e dei trasporti dei beni in tutto il continente con i migliaia di camion necessari, fra l'altro messi a disposizione (si disse inconsapevolmente) dalla stessa Amgot.
Anni prima Vito Genovese, ex capo della mafia di New York - nella citta' americana era in attesa di essere processato - con un volo rientrò in Italia a Nola e divenne fin dal 1938, interprete dei servizi d'informazione dell'esercito degli Stati Uniti. Fece poi ritorno a New York a sbarco avvenuto, e stranamente in America caddero tutte le accuse di assassinio fattigli in precedenza, ritorno' libero, riprese il dominio incontrastato di re della droga, elimino' il suo piu' temibile rivale il boss Anastasia e tutti coloro che ostacolavano la sua ascesa, ma si fece incastrare da un altro boss, Frank Costello, che trovo' il modo negli anni '60 per eliminarlo e mandarlo con le sue accuse in prigione per quindici anni.
Rimane poi anche il fatto che Lucky Luciano (sebbene non si sia mai avuta una prova di un "accordo", ma anzi alquanto imbarazzata la marina americana nego' sempre di aver avuti aiuti, anche se poi successivamente ammise si' di averne avuti, ma di scarso valore) fu rilasciato sulla parola nel gennaio di questo 1946, estradato da chi lo aveva imprigionato per assassinio sia lui che Vito Genovese, cioe' dal governatore di New York, Thomas Dewey, e in febbraio ritroviamo il boss in Sicilia libero, dove visse felicemente fino al 1962.
Anni felici dove in Sicilia si apri' il colossale business degli alimenti base, come pasta, sale, olio, cereali ecc. per il continente affamato, e dei beni di lusso, come le sigarette, gli alcolici, in seguito la droga ecc. ecc. L'Italia e l'Europa dilaniata dalla guerra, che stava risorgendo con i grandi aiuti americani, offrivano enormi possibilita' di profitto, e queste possibilita' non sfuggirono certo di mano a chi aveva gia' in precedenza buttato le basi per gestirle.
Tutti questi favori ebbero non solo una contropartita in termini di denaro facile, ma anche un prezzo politico. Immediato, a medio termine e a lungo termine, sotto forma di controllo del territorio e varie immunita'. E anche se apparentemente si e' continuato a contrastare alcune illegali situazioni, tali favori hanno sempre fortemente condizionato la politica italiana in forma permanente, indubbiamente di sudditanza, e non ancora del tutto finita. E questo per rispettare i segni di una gratitudine di una contropartita ben precisa di cui poco sappiamo, ma che alcuni fatti ci fanno immaginare.