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Gli spazi urbani che più di tutti hanno
da sempre significato socialità sono sicuramente la piazza e la
strada.
Si è passati attraverso molti cambiamenti:
da fulcro della vita politica a celebrazione di un regime, da spazi quasi
nascosti a spazi scenografici…
Ma perché uno spazio o un edificio
sono in grado di generare socialità?
Secondo Noi l'uomo ha un istinto atavico, molto
simile a quello degli animali, di aggregarsi, in particolare in quegli
spazi che gli garantiscono un certo senso di protezione.
Ma che cosa può conferire sicurezza
e protezione?
Noi ci sentiamo protetti quando abbiamo la sensazione
di poter controllare lo spazio nel quale ci troviamo, e di poter prevenire
i pericoli che possono giungere da ogni direzione: quindi uno spazio
controllabile, uno spazio che ci avvolge come una coperta rassicurante,
uno spazio intimo. Oggi naturalmente sarebbe difficile essere aggrediti
da un esercito nemico o da qualche bestia feroce, tuttavia continuiamo
a necessitare di un senso di protezione che è probabilmente un retaggio
del nostro passato, nel quale da quei pericoli abbiamo dovuto difenderci.
Oggi il ruolo della rete stradale è progressivamente
sostituito dai sistemi di comunicazione, grazie ai quali non sono più
i mezzi di trasporto a spostarsi, ma le informazioni.Questa necessità
di dar vita a nuovi mezzi di comunicazione dotati di più ampie capacità
di dialogo e di transizione, viene oggi sintetizzata con un termine: telematica.
La telematica, come è noto è il risultato dell’incontro tra
tre mondi: quello delle telecomunicazioni, quello dell’informatica e quello
dell’elettronica di consumo. Lo scopo della telematica è triplice:
oltre all’elaborazione e gestione delle informazioni, attività tipiche
dell’informatica, e alla trasmissione delle informazioni, attività
tipica delle telecomunicazioni, la telematica ha come obiettivo quello
di soddisfare i bisogni di informazioni e servizi del maggior numero possibile
di utenti, siano essi utenza famiglie, affari o pubblica.
Tre esempi possono essere significativi: le molte
applicazioni possibili del videotex, la moneta elettronica e la posta elettronica
nelle sue varie forme, compresa la messaggeria elettronica .
Le reti telematiche, in sostanza, consentono
il trasferimento pressoché immediato dei segnali, principale materia
prima dell’industria post-moderna, consentono di localizzare le attività
produttive in modo indipendente da qualunque vincolo fisico (anche se,
sempre più, si determina la scelta localizzativa delle attività
produttive, soprattutto quelle a carattere innovativo ed immateriale, attraverso
il criterio della cosiddetta economia di tempo).
In questa situazione che vede il tempo come una
risorsa strategica e scarsa, intervengono le reti di trasmissione, che
garantiscono: la facilità di accesso che elimina le necessità
di spostamento; la accelerazione della trasmissione del segnale che riduce
i tempi di ricezione; la riduzione dei tempi morti; lo sganciamento dalla
compresenza attraverso la possibilità di depositare messaggi e di
recuperarli successivamente.
Le reti telematiche e i relativi terminali rappresentano
lo sviluppo di questa tendenza a desincronizzare i rapporti.
In questo panorama il Teletrasporto non può
che accelerare il processo di allontanamento e di congelamento dei rapprti
interpersonali, fenemeno che è iniziato a nostro parere con la diffusione
di massa dell'automobile, portando ipoteticamente allo zero assoluto la
necessità di incontrarsi. Tuttavia il bisogno di aggregarsi è
il frutto di un istinto atavico, come abbiamo già detto precedentemente,
quindi difficilmente conoscerà fine.
Noi intendiamo interpretare le meravigliose possibilità
del Teletrasporto come un mezzo al servizio dell'uomo, che ne migliori
la vita e che diventi l'occasione per far evolvere la città verso
un ideale di socialità che si rifà alla vita comune dei piccoli
paesi.
"Quello che prima avveniva nell'agorà,
nel foro e nelle terme, quello che poi si realizzava nelle piazze medievali
e avanti alle cattedrali, fra le colonne, sugli scalini, sotto i portici,
nelle basiliche e perfino dentro le chiese, e cioè i rapporti umani,
commerciali e d'affari, chiacchere, comizi e rivoluzioni politiche...esecuzioni
capitali: tutto questo cesserà a poco a poco. Il dialogo non c'è
più...Ma chi cerca di gridare, di ristabilire il dialogo?
Nessuno, non c'è nemmeno una voce nel deserto. Gli architetti si
chiudono, aprendosi alle astrazioni. Evadono, si alienano, protestano attraverso
manifestazioni di fantaurbanistica, divertendosi infantilmente con le cose
serie".
(L.Quaroni)
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