Fig.
4:Johann Bernhard Fischer von Erlach: il
labirinto cretese (da
"Entwurf einer Historischen Architektur", 1725)
"Una stanza da letto
lo trattenne; in questa stanza, un solo fiore in un vaso di porcellana;
al primo soffio, gli antichi petali si disfecero. Al secondo - e ultimo
- piano, la casa gli sembrò infinita e crescente. "La casa non è
così grande - pensò - L'ingrandiscono la penombra, la simmetria,
gli specchi, i molti anni, il mio estraniamento, la solitudine." Per una
scala a chiocciola salì al belvedere. La luna di quella sera traversava
le losanghe delle finestre; erano gialle, rosse, verdi.
Lo trattenne un
ricordo stupito e vertiginoso."
(J.L.Borges, "La
morte e la bussola", Finzioni) |
Fig.5:Johann
Wilhelm Baur: Arianna
abbandonata da Teseo, abbracciata
da Bacco, 1641
|
"Il termine del
suo rimuginare fu brusco, ma lo precedettero alcuni segni. Primo (dopo
una lunga siccità) una remota nube sopra un colle, leggera come
un uccello; poi, verso Sud, un cielo rosa come la gengiva del leopardo;
poi le fumate, che arrugginirono il metallo delle notti; infine la fuga
impazzita delle bestie. Poiché si ripeté ciò che era
già accaduto nei secoli. Le rovine del santuario del dio furono
distrutte dal fuoco. In un'alba senza uccelli il mago vide avventarsi contro
le mura l'incendio concentrico. (..) Con sollievo, con umiliazione, con
terrore, comprese che era anche lui una parvenza, che un altro stava sognandolo."
(J.L.Borges, "Le
rovine circolari", Finzioni) |
Fig.
6: Lamberto di Saint-Omer, Liber
Floridus, Gand.
"Al principio i
sogni furono caotici; poco dopo, di natura dialettica. Lo straniero si
sognava nel centro d'un anfiteatro circolare che era in qualche modo il
tempio incendiato; nubi di alunni taciturni ne appesantivano i gradini;
i volti degli ultimi si perdevano a molti secoli di distanza e ad un'altezza
stellare, ma erano del tutto precisi."
(J.L. Borges, "Le
rovine circolari", Finzioni) |
Fig.
7: Hermann Hugo, L'anima
umana nel labirinto della vita,
incisione
in rame di Boetius van Bolswart, 1580-1634
"Quella costruzione
era uno scandalo, perché la confusione e la meraviglia sono operazioni
proprie di Dio e non degli uomini. Passando il tempo, venne alla sua corte
un re degli arabi, e il re di Babilonia (per burlarsi della semplicità
del suo ospite) lo fece penetrare nel labirinto, dove vagò offeso
e confuso fino al crepuscolo. Allora implorò il soccorso divino
e trovò la porta.
(J.L.Borges, "I
due re e i due labirinti", L'Aleph) |
Fig.
8: Luigi Serafini, Labyrinth-Town-Bridge
"Nel suo labirinto
- disse alla fine - ci sono tre linee di troppo. Io so d'un labirinto greco
che è una linea unica, retta. In questa linea si sono perduti tanti
filosofi che ben vi si potrà perdere un mero detective. (...) Per
quest'altra volta - rispose Scharlach - le prometto questo labirinto invisibile,
incessante, d'una sola linea retta. Indietreggiò di alcuni passi.
Poi, accuratissimamente,
fece fuoco."
(J.L. Borges, "La
morte e la bussola", Finzioni) |
Fig.
9: Resto di un labirinto circolare in bianco e nero,
Pamplona,
Spagna, 150 d.C. circa
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"Parve intollerabile
che una casa fosse composta di una sola stanza e di leghe e leghe di corridoi.
- Tra i mori si
useranno simili case, ma tra i cristiani no -
diceva la gente."
(J.L.Borges, "Abenjacàn
il Bojarì, ucciso nel suo labirinto", Finzioni) |
"La Vita poggia
il suo fianco sul piano inclinato del Tempo, dipanando i suoi fili secondo
l'ironia di un Caso che schiude l'esistenza a mille esiti imprevedibili.
Dedalo costruisce il labirinto assecondando e
doppiando il senso della vita ed il suo controsenso. Pietra su pietra egli
innalza un'architettura irremovibile e definitiva. L'indistruttibile definizione
del labirinto nasce dall'irremovibilità delle coordinate che reggono
la vita, rigidamente fissate sul segno dell'infinito: il tempo continua
la sua dolce e feroce parabola avvitandosi sul proprio perno senza sosta
e senza commuoversi davanti alle catastrofi silenziose prodotte dal suo
movimento. Come la vita sembra non
avere direzione, se non riesce a produrre risposte all'arrovellata investigazione
dell'uomo, così l'architettura di Dedalo si dispone secondo un puro
camminare, lungo sentieri che portano ad errare, in cui il piede non trova
orientamento o trova l'orientamento accecato dal caso, dall'incontro improvviso
di un centro solo sospettato o agognato e subito nuovamente perduto. (...)
La vita è
il macrocosmo disseminato in mille derive e il Labirinto il microcosmo
attorcigliato intorno alla propria struttura decentrata.(...)
Il Labirinto è
produzione di Linguaggio, di un sistema di segni con un'interna valenza
simbolica.(...)
Teseo affronta la
vertigine di tutti i percorsi, il pericolo di non giungere mai nel Centro,
dove dimora la Bestia, erra nella caverna senza sapere se l'errare o l'errore
si assommano o si separano.(...)
Entrambe le mani
sono armate, dalla spada e dal gomitolo di filo, mano maschile e femminile."
(Achille Bonito Oliva) |
Nei meandri apparentemente
senza fine è imprigionata quella esperienza primaria che è
il percorso verso l'ignoto e lo smarrimento della via nel groviglio dello
spazio naturale. Ma l'aspetto più affascinante del labirinto sta
nell'essere, allo stesso tempo, struttura fisica per il disorientamento,
e per il suo contrario; costruzione logica destinata al naufragio della
mente, ma anche alla sua vittoria tramite gli strumenti della ragione.
Forse il senso ultimo del labirinto sta proprio nella dimostrazione che
l'uomo, affidandosi al disegno ordinato della ragione, può percorrere
l'ignoto, entrarvi ed uscirne, vincere il lato oscuro del proprio terrore
primordiale. Il labirinto riacquista significato solo nei termini di esperienza
concreta di quel certo tipo di spazio che è lo spazio labirintico. |
Sul crepuscolo del
mattino, in un sotterraneo, ho sgozzato tori sacri dinanzi a una pietra
nera. Per tutto un anno della luna, sono stato dichiarato invisibile: gridavo
e non mi rispondevano, rubavo il pane e non mi decapitavano."
(J.L.Borges, "La
lotteria a Babilonia", Finzioni) |
"Per raggiungere
il punto che non conosci, devi prendere la strada che non conosci....."
(S.Giovanni) |
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