8.3  IL METAPROGETTO 

Tabella n. 30 : Il paradigma e l'occasione di progetto

 

Nel nostro metaprogetto abbiamo cercato di servirci del significato attuale che possono avere i segni e i simboli di una cultura passata e con questi elementi abbiamo voluto creare uno spazio "intenzionale". Ci siamo introdotte nei quotidiani "fotogrammi" di questo ambiente urbano inserendovi il mito in modo da fare apparire "reale il sogno e sognata la realtà".

"La civiltà umana riposa sui segni e sui sistemi di segni, e non si può parlare della mente umana senza riferirsi al funzionamento dei segni, ove non si debba addirittura ammettere che essa consiste in tale funzionamento"
(Charles Morris)

"L'uomo apprende mentre vede, e ciò che ha appreso, influenza ciò che vede" (E.T.Hall)

Abbiamo assunto come riferimento da una parte la natura, dall'altra il mito, al fine di trasformare uno spazio. Il nostro metaprogetto cerca di configurare lo spazio verde affinchè esso possa essere percepito tramite il percorso e costruito materialmente, in prevalenza, con elementi che richiamano la natura.
Il parco, come elemento, locus naturale, resta forse l'unico "jolly" presente ancora nella città in aiuto dell'uomo contro il consumismo, contro la deteriore uniformità ed anonimato che la civiltà industriale ha prodotto; esso assume il carattere di modello che in maniera viva rievoca il mito, la storia, il rito e la leggenda. Ma soprattutto lo spazio verde (inteso come "hortus conclusus") e l'acqua sono una metafora dell'interno e del luogo, sono un campo di sperimentazione. L'acqua, come materia, racchiude alcune delle più importanti pulsioni che costituiscono l'immaginario simbolico e culturale dell'uomo. Il suo scorrere, richiama il fluire del tempo, ma cosa più importante, il suo ciclo è una delle grandi metafore nell'esprimere la continua possibilità di rigenerazione.
Un locus ideale per poter ricostruire dal passato l'inquietudine del presente e la speranza del futuro.


 
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