NOMADISMO

 

Etimologia 

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Partendo dall'etimologia del concetto che sarà oggetto del nostro lavoro, abbiamo fatto una sorta di ricognizione e di suddivisione soggettiva delle varie accezioni che possono venir attribuite a questo tema. Da qui siamo partite alla ricerca di un significato altro, che ci appartenesse, che ci rappresentasse, che divenisse lo scopo principale delle nostre sperimentazioni, e la giustificazione del nostro lavoro di tesi.

 

Come già anticipato, questa breve recensione del tutto soggettiva delle manifestazioni possibili del fenomeno ‘nomadismo’ non è altro che un primo passo dell’approccio al fenomeno stesso, che ci ha permesso di estrapolare dalla vastità dell’argomento alcune direttrici al fine di restringere il nostro campo d’indagine; ovvero scorrendo le molteplici sfaccettature del concetto ci siamo imposte di compiere una scelta e, tra le molte, abbiamo preso in esame solo le forme di nomadismo da noi condivise, o se vogliamo più sentite.

Volendo poi tracciare una prima rotta verso una nuova possibile e personale interpretazione del fenomeno ci siamo servite di queste varianti, da noi riconosciute valide e degne di attenzione, quali premessa alla nostra elaborazione soggettiva del tema.

Ovviamente, parlando di nomadismo, sebbene in termini inconsueti, ci è sembrato doveroso non dimenticare del tutto il suo significato originario e conservare quegli elementi che lo caratterizzano per poterli trasporre, pur modificati e rielaborati a qualsivoglia possibile evoluzione interpretativa del fenomeno stesso, così che la sua riconoscibilità si conservi intatta e invariata nello spazio e nel tempo.

 

SPAZIO-TEMPORALE; MENTALE; VIRTUALE; TRASPOSTO; ARTISTICO … questi gli attributi a cui siamo giunte nel corso della nostra prima analisi e da cui partiremo per definire le nostre ipotesi di ricerca.

Spazio-temporale – consideriamo il nomadismo uno strumento di proiezione e di trasposizione, capace di attraversare sia la dimensione spaziale che quella temporale conducendoci all’interno di continui attraversamenti di soglie e aprendo le porte della nostra conoscenza su realtà e mondi innumerevoli ed inimmaginabili.

Siamo convinte che la possibilità di confrontarsi e di misurarsi con tali realtà estranee debba essere una prerogativa indispensabile alla nostra interpretazione del nomadismo, perché solo attraverso il confronto, lo scambio e la conoscenza si è in grado di mettersi in discussione, di modificarsi, di evolversi e quindi di migliorarsi.

Quindi il viaggio inteso come proiezione in epoche o luoghi che non ci appartengono ci sembra un ottimo pretesto per metterci in discussione, per essere APERTI allo scambio e al confronto, dunque al cambiamento.

 

-Mentale – nomadismo è sinonimo di spostamento , di transizione, di migrazione … e per

fortuna questa teoria non viene accettata esclusivamente in ambito fisico-concreto, bensì trova

riscontri positivi anche in ambito psicologico riconoscendo alla fantasia e alla creatività doti eccezionali, quali la capacità di sfiorare orizzonti proibiti e realtà mai esplorate con la sola forza dell’immaginazione.

Sicuramente l’elasticità mentale è un’ottima fonte di arricchimento e la capacità di proiettarsi verso universi immaginari e di fluttuare con la mente verso mete ignote e sconosciute sono per noi sinonimo di APERTURA a esperienze sempre nuove e sempre diverse, anche se vissute esclusivamente con la fantasia. Tale prerogativa rafforza la predisposizione alla curiosità, all’esplorazione e alla conoscenza, quindi al desiderio di interazione e di confronto con l’ignoto.

- Virtuale – virtuale è tutto ciò che non è reale, ma è anche tutto ciò che è ipotetico, possibile,

immaginabile … nomadismo è quindi anche disegnare proiezioni ipotetiche, azzardare descrizioni

di realtà che non si conoscono, immaginare di compiere spostamenti impensabili nella realtà.

Consideriamo la virtualità un’occasione, un tentativo di raggiungere l’ignoto facendo ipotesi

azzardate e lasciando carta bianca alla creatività, nel tentativo di avvicinarsi il più possibile a

universi che ancora non si conoscono.

Anche questa un’ottima occasione per sviluppare il senso di APERTURA alle novità e alle

diversità, infatti arrivare addirittura ad ipotizzare degli spostamenti virtuali verso mete altrettanto

virtuali è sintomo di un accentuato desiderio di rigenerazione e di stratificazione, entrambe

derivanti dall’acquisizione di imput sempre nuovi e sempre stimolanti.

Trasposto – considerando la possibilità di compiere uno spostamento o una transizione non in prima persona, ma attraverso esperienze, racconti, fantasie altrui, la proiezione diviene trasposta, ovvero trasmessa, condivisa, tramandata. n questo caso l’APERTURA sta nella capacità di assimilare le esperienze altrui e di viverle così intensamente al punto di sentirle proprie e di aggiungerle al proprio bagaglio di conoscenze. Questo a ricordare che qualsiasi fonte di conoscenza è valida ed è prospera per chi voglia veramente ampliare i propri orizzonti.

Artistico – l’arte è la forma di astrazione per eccellenza e l’astrazione è il mezzo più congeniale alla trasposizione e alla proiezione da una dimensione ad un’altra.

Arte è inoltre APERTURA mentale e spirituale, è capacità di esprimere, interpretare, rielaborare… è la possibilità di raccontare in modo ‘altro’, di trasmettere in forma di messaggio chiaro e leggibile qualcosa di invisibile e intangibile.

L’arte e l’astrazione rappresentano per noi i mezzi più propensi ad illustrare le nostre ipotesi, trasportando coloro che consulteranno il nostro lavoro nel nostro mondo interiore e guidandoli per i sentieri delle nostre supposizioni … solo attraverso un lavoro di astrazione e di resa grafico-letteraria sarà infatti possibile condividere i nostri pensieri e dare un volto alla nostra mente nomade.

Questi i presupposti alle nostre future elaborazioni del concetto di nomadismo, nomadismo che avrà come caratteristica principale la propensione all’apertura e che chiameremo dunque ‘NOMADISMO APERTO’.