Passo 5: evoluzione del paradigma

 

Siamo arrivati quindi al nostro paradigma:



Ciò che ora ci interessa di questo schema non è tanto come sono posizionati gli eventi, se più vicini o più lontani, se collegati da una linea retta o curva, ma i rapporti che intercorrono fra essi e cioè rapporti di natura geometrica (se un evento è più grande dell’altro,se due o più eventi sono uguali…) e di natura topologica ( ad esempio il fatto che gli eventi gialli e quello rosso abbiano rapporti esclusivi solo con l’elemento blu e non fra di loro, il fatto poi che ci siano due elementi simmetrici…).Premesso questo possiamo iniziare a far evolvere il nostro paradigma in possibili concatenazioni di eventi:



Queste sono solo alcune delle possibili evoluzioni del paradigma (altre ad esempio potrebbero essere con entrambi gli eventi gialli all’interno dell’evento blu con l’evento rosso all’esterno, oppure tutti e tre gli eventi satellite contenuti all’interno dell’evento principale ecc.); qualsiasi sia l’evoluzione che lo schema prenderà, dovrà però tener conto di tre fattori molto importanti che costituiscono l’essenza del paradigma stesso:
-la presenzadi due eventi simmetrici;
-il fatto che gli unici collegamenti che hanno gli eventi satellite siano con l'evento centrale e non fra di loro;
-il rapporto fra le grandezze delle varie parti e cioè, mentre gli eventi gialli avranno una determinata grandezza (uguale per entrambi),l'evento rosso avrà una sua grandezza diversa e così l'evento blu avrà dimensioni ancora diverse.
Possono esserci differenze riguardanti le distanze fra i vari elementi (le stanze che rappresentano possono essere collegate da corridoi così come da porte), ma questo ha poca importanza non essendo le distanze considerate in questo caso come eventi.Persino il concetto di simmetria può divenire più "elastico":ad esempio posso ritenere la simmetria dei due eventi gialli solo come un mero fatto topografico rendendoli tridimensionalmente con forme diverse, oppure, posso rendere più forte questo concetto dando a questi due eventi forme uguali.



Passo 6: creazione di possibili scenari



A questo punto possiamo abbozzare un prospetto del nostro spazio: sempre tenendo conto delle caratteristiche fondamentali del paradigma e, quindi, delle sue evoluzioni, applicando i nostri codici di trasformazione  (ed evolvendo quindi ulteriormente il nostro paradigma) otterremo la pianta del nostro spazio; la sua evoluzione tridimensionale sarà poi sempre diretta dai codici di trasformazione che abbiamo addotto: in quest’ultimo passaggio di “work in progress” è possibile che si verifichi l’insorgere di nuovi codici, dettati dalla mera formatura dell’oggetto finale: questi nuovi codici, accettabili solo nel caso si leghino ai tre aggettivi iniziali, dovranno quindi essere aggiunti ai precedenti addotti.

Utilizzando il mio paradigma e i miei codici sono quindi giunto alla creazione di due spazi:
-una stazione
-una chiesa

Non solo: applicando i miei codici su una scala più piccola sono riuscito a dare forma anche a tre oggetti:
-un orologio da tavolo
-una sedia
-un divano

 

 


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